martedì 25 gennaio 2011

Dall'Hotel Costa dei Fiori all'isola di Sant'Antioco

Oggi partiamo dall'Hotel Costa dei Fiori a Santa Margherita di Pula e raggiungiamo l'isola di Sant'Antioco: tempo stimato in auto 1 ora e 30.


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Giungere a Sant’Antioco significa immergersi in una delle realtà storiche e culturali più importanti della Sardegna.
Ricchissima di testimonianze archeologiche, la città attuale sorge sui resti della più antica e importante città della Sardegna, la Sulky fondata dai Fenici nell’VIII sec. a.c.
L’istmo che congiunge l’isola alla Sardegna regala uno scenario fantastico con l’abitato di S.Antioco che si specchia sulla laguna, habitat ideale di numerose specie animali come gli splendidi fenicotteri rosa.




DA NON PERDERE:

Museo Archeologico Ferruccio Barreca : Nel museo sono esposti i reperti archeologici degli insediamenti nell'area di Sant'Antioco e del Sulcis.
Risalgono al neolitico e alla civiltà nuragica gli oggetti venuti alla luce negli scavi in varie zone dell'isola.
Molti materiali testimoniano la cultura fenicia, che ebbe proprio a Sant'Antioco, nell'antica Sulki, il più antico insediamento in Sardegna. Sono esposti gli oggetti ritrovati nelle tombe del tofet: utensili, anfore, lucerne, gioielli, amuleti, maschere apotropaiche. Lo stesso tofet è ricostruito in un modello che illustra la disposizione delle stele e delle urne rinvenute negli scavi.
(Fonte)


Basilica di Sant'Antioco: La Basilica di S.Antioco Martire, sorta sulla tomba del Santo, è uno dei monumenti più antichi dell'intera regione.
Prima sede vescovile della Diocesi Sulcitana Iglesiente, fu eretta intorno al V sec., con pianta quadrifida a croce greca, presbiterio rivolto ad Est ed un probabile corpo cupolato poi rivisto ed arricchito di elementi architettonici.
Nel XII sec. la chiesa di S.Antioco subì degli ampiamenti che ne mutarono la struttura fino a rendere irriconoscibile l'originaria costruzione alto-medioevale. Ascrivibili a questa data sono: l'inserimento delle navate laterali e l'allungamento della navata centrale, con il conseguente abbandono della croce greca; la costruzione dell'abside maggiore e della cappella a nord; una totale copertura delle pareti con intonaci ed affreschi di scarsa rilevanza artistica, sottratti alle mura solamente nel 1966.
(Fonte)



Museo etnografico:  si trova nel centro del paese, lungo il percorso che collega la basilica di Sant'Antioco al Museo archeologico e all'area del tophet. Sono esposti gli oggetti che testimoniano gli usi e i costumi dell'isola, soprattutto in relazione alla lavorazione della palma nana e del bisso, e alle modalità di colorazione naturale dei tessuti.
Nel museo sono raccolti gli strumenti per la panificazione (in particolare si illustra il pane votivo offerto al Santo Patrono Sant'Antioco), per la lavorazione del formaggio, per la coltivazione della vite e per la vinificazione, per il lavoro nei campi (aratro in legno e diversi tipi di attrezzi per il dissodamento del terreno), per le attività del falegname, del mastro bottaio e del maniscalco. Sono inoltre presenti nel cortile diversi tipi di carretti sardi: carro a buoi, carretto per asino e cavallo.





Tophet  & la Necropoli, gli insediamenti nuragici: Una necropoli si trova a nord-est del fortino sabaudo: è formata da ipogei scavati nella roccia tufacea, utilizzati fino all'età romana. Un corridoio, dromos, permette di accedere ai due vani della camera sepolcrale, separati da un pilastro.
Più a nord della necropoli, si trova il tophet (dal nome di una località presso Gerusalemme), custode silenzioso dei propri misteri. Il tophet è un santuario a cielo aperto ma ancora non è stato chiarito del tutto quali riti si svolgessero e quale fosse la sua funzione nella religiosità punica.
Le due ipotesi principali lo indicano come area sacrificale o necropoli infantile appartata.
La prima ipotesi interpreta il tophet come luogo dove si svolgevano i sacrifici dei primogeniti alle divinità principali (Tanit, Baal Hammon).
Per l'ipotesi più recente, il tophet sarebbe invece un'area cimiteriale destinata ai bambini nati morti o comunque talmente piccoli da non aver ricevuto un ipotetico rito d'ingresso nella società.
(Fonte)

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